Eziologia
La febbre Congo-Crimea (FCC) è causata da un Nairovirus, gruppo di virus che formano uno dei cinque generi della famiglia dei Bunyaviridae. Tutti i membri del genere Nairovirus sono trasmessi da zecche (argasidi o ixodidi), ma soltanto tre sono stati riconosciuti come cause di malattia nell’uomo. Di questi, il virus della Febbre emorragica Congo-Crimea è il più importante.
La malattia nell’uomo
Il periodo di incubazione sembra dipendere dalla via di introduzione del virus. Nell’infezione seguente alla puntura di zecca, il periodo di incubazione è solitamente di tre giorni, con un massimo di nove, mentre quello conseguente al contatto con sangue, secrezioni o tessuti contaminati è solitamente di cinque o sei giorni, con un massimo documentato di tredici.
La malattia ha un esordio improvviso con febbre, mialgia, debolezza, irritabilità, dolore al collo e rigidezza, emicrania, irritazione oculare e fotofobia. Nella fase iniziale possono essere presenti nausea e vomito e gola irritata, accompagnati talvolta da diarrea e dolore addominale diffuso. Nei giorni successivi si rilevano anche cambiamenti d’umore con confusione e aggressività, seguita da depressione e sonnolenza.
Solitamente durante la malattia compare un esantema emorragico a carico delle mucose orali, palato molle, ugola e faringe, concomitanti con un rash petecchiale che interessa torace e addome estendendosi talvolta al resto del corpo.